Un articolo sul Corriere della sera fa un riepilogo dei dati nazionali sui furti nelle abitazioni.
Fortunatamente questi sono in calo: una maggior attenzione negli anni ai temi della sicurezza sta dando i suoi frutti.
Il merito?
Sicuramente un monitoraggio più attento da parte della Polizia di Stato, ma anche e soprattutto della diffusione delle porte blindate.
Questi sono alcuni degli elementi che emergono dall’articolo di DataRoom, il magazine online di Corriere della Sera a cura di Milena Gabanelli.
Nel servizio della Gabanelli e di Domenico Affinito, vengono riportati i dati sul trend dei furti negli ultimi cinque anni: sono in calo costante, dal 2014.
Nel 2017, le famiglie vittima di un furto in appartamento sono state 195 mila 824.
La fonte è il ministero degli Interni: tradotto in percentuali, questo numero indica che lo 0,755 per cento delle famiglie è stato vittima di un furto in casa.
Gabanelli e Affinito citano, tra le loro fonti, anche analisi della Polizia di Stato, sottolineando che dall’osservazione del fenomeno sono scaturite azioni di prevenzione andate a buon fine.
Se capire una malattia è il primo passo per curarla, è interessante scoprire che le regioni più colpite dai furti sono Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana.
Pisa è la città dove si registrano più furti nel 2017: 789 casi.
Tra le grandi città, Milano è più pericolosa di Roma.
La localizzazione geografica incide sulle abitudini dei ladri: da città a città, cambiano orari e giorni della settimana in cui sono più attivi.
A Torino i mesi più a rischio sono marzo, luglio, agosto e dicembre, soprattutto il venerdì e il sabato.
A Milano, i furti si verificano con maggiore frequenza di notte, nel 25,66% e tra le quattro del pomeriggio e le otto di sera, per il 23,63% dei casi.
I mesi con il maggior numero di furti vanno da gennaio a luglio.
Il capoluogo lombardo si segnala anche perché supera di quasi il 30% la media nazionale dei furti.
Come avvengono le intrusioni?
Le tecniche che permettono di far entrare i ladri negli appartamenti sono molteplici.
A Milano, per esempio, nel 7% dei casi, i ladri sono entrati perché i proprietari avevano lasciato la porta aperta.
Nel 20% invece, l’ingresso è avvenuto dalla finestra e nel 67% da uno scasso o una forzatura della serratura.
La presenza della porta blindata, sottolinea Milena Gabanelli, fa la differenza, anche se ci sono alcune tecniche per provare a forzarla.
Secondo Affinito: “i veri professionisti sono i serraturieri moldavi, albanesi e georgiani che riescono a entrare superando quasi qualsiasi serratura senza lasciare traccia”.
Le tipologie di effrazione citate sono la chiave bulgara, per le serrature a doppia mappa e il key bumping per le altre serrature.
Affinito cita anche una “nicchia di ladri italiani specializzati nell’apertura delle serrature elettroniche e nella disattivazione di
allarmi”.
Secondo DataRoom, proprio a Milano, dove il monitoraggio dei furti è in corso dal 2012, i rischi sono stati arginati del 22,55%.
Si sono ridotti i furti anche a Verona e Torino.
Il merito va dato anche al fatto che molti ladri non si muovono singolarmente, ma in squadre.
Quando le forze dell’Ordine catturano una banda, dunque, il livello dei furti scende sensibilmente.