Da sempre le case che viviamo sono dotate di porte, solo che non ce ne rendiamo conto.
Almeno fino a quando non creiamo un progetto e il professionista che ci accompagna comincia a tracciare sul foglio aperture e simboli che interrompono i muri.
A quel punto ci incuriosiamo e scopriamo che le porte interne possono adattarsi alle nostre esigenze di spazio con sistemi di apertura che ottimizzano i passaggi da un ambiente all’altro.
Ma quali sono le principali tipologie di porte interne?
La porta a battente è la porta per antonomasia: l’anta si muove sui cardini, compiendo nel suo moto un arco.
A seconda dell’ambiente, la scelta della porta scorrevole può essere su parete (il meccanismo e l’anta sono montati esternamente) oppure interno parete.
Quest’ultima soluzione è particolarmente utile per recuperare spazio, ma deve essere prevista durante i lavori di costruzione o di ristrutturazione perché lo speciale telaio entro cui scorre l’anta deve essere perfettamente integrato nella parete.
Le porte a ventola, ben note a chi ama il cinema Western perché utilizzate all’ingresso di ogni saloon che si rispetti, hanno uno speciale sistema di cerniere che consente all’anta di aprirsi in entrambi i sensi di passaggio e spesso sono utilizzate nelle cucine dei ristoranti.
Per consentire questo libero movimento non hanno maniglie né serrature.
La versione più moderna è la porta rototraslante, il cui preciso meccanismo consente di avere la libertà di apertura della porta a ventola, ma con la classica maniglia e serratura.
Le porte a soffietto sono oggi ormai un ricordo o relegate a qualche ambiente di servizio. Le soluzioni che combinano estetica, funzionalità e un ingombro ridotto sono le cosiddette porte a libro o pieghevoli.
Ne esistono di versioni simmetriche ed asimmetriche.
E, oltre alla funzionalità c’è l’estetica, fondamentale per rendere ogni casa speciale e unica.
I consulenti de I Serrami possono accompagnarti nella scelta e suggerirti la porta più adatta al tuo progetto.
Ora: le vedi le prossime porte della tua casa?